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E’ tra le aree più estese della Campania che dai monti interni arriva fino al mare. Il Cilento è una terra tutta da scoprire tra borghi medievali, boschi, colline, storia, cultura e rinomate località balneari. Siamo a sud di Salerno. Oggi gran parte della zona rientra nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, il secondo più grande d’Italia. Ottanta comuni, più 15 nelle aree contigue, tra i quali Paestum, Padula e Pertosa. Grazie ai numerosi riconoscimenti per la qualità delle acque e per i servizi offerti, i borghi di mare sono i più gettonati nel periodo estivo. Castellabate, Montecorice – Agnone e Capitello, Pollica – Acciaroli e Pioppi, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Vibonati – Villammare e Sapri hanno ottenuto la “bandiera blu” 2011. In Cilento anche gran parte delle “vele” assegnate da Legambiente. Mare a parte, storia, natura e mitologia convivono nel territorio. Un insieme di paesaggi naturali e siti culturali di eccezionale qualità che hanno fatto guadagnare al Parco un posto nella lista Unesco del patrimonio da salvaguardare. Il Cilento è anche la patria del vivere bene. Proprio qui nasce la dieta mediterranea. Un vero e proprio stile di vita che comprende non soltanto l’alimentazione, ma anche il paesaggio, le coltivazioni, la raccolta e la preparazione dei cibi.
Visitare il centro storico di Napoli è un’esperienza davvero interessante. Un cammino tra chiese, palazzi e luoghi d’arte in cui culture millenarie si sono succedute nel tempo, ognuna lasciando la sua indelebile traccia. Un luogo unico per grandezza, conformazione, numero di monumenti e densità di abitanti. Anche per questo, dal 1995, il centro storico partenopeo è inserito nella lista Unesco del patrimonio dell’umanità. Il visitatore che passa da qui viene subito immerso nella storia della città. Un luogo da sempre abitato dal popolo, un centro vivo, come dimostrano le numerose botteghe ai lati delle strade. Ma Napoli è anche mistero. Leggende popolari ed esoterismo si fondono insieme e ci accompagnano lungo tutto il tracciato.
Il viaggio nel tempo parte da San Leucio, il sogno barocco di Ferdinando di Borbone. Il Casino di caccia, chiamato Belvedere per l’incantevole vista, fu trasformato dal Re in una grande manifattura di seta conosciuta in tutto il mondo per lo splendore degli appartamenti reali, le case degli artigiani, il giardino, i torcitoi, i telai. Un singolare esempio di architettura barocca è anche il Real sito di Carditello, a San Tammaro, riserva di caccia di Carlo di Borbone. Dista pochi chilometri la tappa barocca per eccellenza: la Versailles d’Italia, la Reggia di Caserta. Un vero e proprio trionfo di marmi, decori, stucchi dorati e dipinti. Il parco, con le immense fontane e il giardino romantico della Regina Caterina, merita un’accurata visita. Ci spostiamo di 10 km, l’ultima tappa del piccolo viaggio nel tempo ci riporta al Medioevo, a Caserta Vecchia. Borgo antico di un caldo e accogliente color ocra, merito del tufo lavico utilizzato nella costruzione del duomo, del campanile, del castello e delle stradine dell’intera cittadina. Un breve tour nel casertano non può dirsi completo se non irrorato dal vino degli imperatori, il Falerno del Massico, prodotto a pochi km di distanza o accompagnato da degustazioni della rinomata mozzarella di bufala e della tenera carne del maialino nero casertano. Colori e sapori indimenticabili, per prendersi cura dello spirito e perché no, anche del corpo.
Su un pianoro roccioso formato da un’eruzione antichissima è posta la città di Pompei che venne ricoperta da una pioggia di lapilli e ceneri per 6 mt di altezza durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Grazie a quest’evento catastrofico e al conseguente stato di conservazione degli edifici, è oggi possibile visitare una vera e propria città romana. Tra la fine del VII e la prima metà del VI sec. a.C., viene realizzata la prima cinta muraria, che delimitava un’area di circa 63 ettari. Verso la fine del V sec. a.C., in epoca sannitica Pompei riceve un forte impulso all’urbanizzazione e lo sviluppo urbano continua nei secoli successivi; nell’ 80 diventa colonia romana col nome di Cornelia Veneria Pompeianorum. La città ha restituito numerosi esempi di edifici pubblici (il Foro con il Capitolium, la Basilica, gli edifici amministrativi, gli edifici dedicati al culto imperiale, il macellum, le terme, il quartiere dei teatri e l’anfiteatro) e privati (Casa del Fauno, Casa del Poeta Tragico, la Casa del Menandro, la Casa dei Casti Amanti, la Villa dei Misteri) che contribuiscono a ben definire la fisionomia della città antica, sia gli aspetti artistici che quelli legati alla vita quotidiana.
Non si esagera nel definire la Costiera Amalfitana uno dei luoghi più belli al mondo. Curve a picco sul mare, acqua cristallina, panorami unici, luoghi storici, borghi caratteristici. Tutto questo è patrimonio dell’umanità Unesco. A pochi passi da Salerno c’è Vietri sul Mare con le sue ceramiche. Ravello patria dello spirito. C’è l’elegante Positano e la storica Amalfi. Non soltanto luoghi di villeggiatura ma mete che attraggono turisti tutti i periodi dell’anno. E poi la buona cucina. Il vino Costa d’Amalfi e il limoncello rigorosamente IGP. La colatura di alici, tipica di Cetara, e il tonno. Ogni angolo è da vedere, ogni borgo è da scoprire. Chi arriva in Campania non può fare a meno di passare di qui.
Da un lato l’antica cultura medievale del centro storico, dall’altro la modernità dei tanti localini presenti sul territorio cittadino. Salerno è una città da vivere e scoprire. Il Duomo dedicato a San Matteo, il Castello di Arechi, il Giardino della Minerva, patria della Scuola medica salernitana. E poi i tanti giovani che popolano la vita notturna. Universitari, turisti italiani e stranieri che passano di qui. Salerno, infatti, è una città cerniera racchiusa tra la bellezza della Costiera Amalfitana e le località del Cilento.
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